2018 Salone Internazionale del Libro di Torino: Bertoni e autori

Dopo il Salone Internazionale del Libro di Torino 2018: “Finzioni di Poesia” e altri autori

(per gentile concessione; estratto da “Il piacere del testo”, di Martina Pazzi, pubblicato su Perugia Online il 21 maggio 2018; testo completo al link: http://www.perugiaonline.net/il-piacere-del-testo/)

 

Le voci degli autori della casa editrice umbra Bertoni (poesia, saggistica, prosa) al Salone del Libro di Torino 2018 (10-14 maggio).

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Quanto all’esperienza delle voci poetiche della casa editrice umbra, così si è pronunciato Bruno Mohorovich: «Si è concluso il 31esimo salone del libro di Torino, in una cornice di pubblico a dir poco fastosa. Tra gli oltre 400 stand editoriali presenti, vi era anche quello riservato ed allestito dalla Regione Umbria, che ha accolto quasi 40 editori locali. Tra le case editrici più attive della nostra regione, va sicuramente annoverata la Bertoni Editore, presente alla rassegna internazionale per il terzo anno di fila. Come da consuetudine, l’editore Jean Luc Bertoni, ha accompagnato i suoi autori e le loro opere a vivere un’esperienza certamente indimenticabile per tutti loro, molti erano al loro debutto, altri – già rodati – hanno avuto modo di presentare le loro ultime novità editoriali. La giornata di domenica è stata praticamente monopolizzata da questa giovane ed attivissima casa editrice, che ha visto alternarsi nella saletta appositamente predisposta, poeti, saggisti e scrittori.

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Giorgio Montanari, è una new entry nel panorama editoriale della Bertoni; è un giovane che viene da Parma e che con ‘Finzioni di poesia’ – sul cui significato del titolo ci dà ragione alla fine – fintamente avvilendo la sua capacità di scrivere; ma nel momento in cui lo fa ( o pensa di farlo) ci offre l’umiltà che dovrebbe essere propria di chi scrive: non si cela (ti ho autorizzato/ a sbirciare/ fra gli scritti di una vita) egli ci dice: Sbirciare e non guardare, indagare, socchiude la porta della sua anima e ci permette di affacciarci. E quello che vediamo è un uomo che lascia che i suoi occhi spazino ogni dove; e si posino ora sulle memorie d’un cantante scomparso ora sui quattro elementi della natura che legge o in chiave negativa (l’acqua) o positiva ed ispirata (l’aria); una dolce tenera dedica alla donna amata è l’unica che riesce ad instillare in lui una vena d’ottimismo a fronte di una serie di composizioni che lasciano ben poco alla speranza d’un esistenza serena.

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Un volo fra le pagine, ebbro di distanza. Perché la parola dello scrittore «parla in silenzio, è un vestito dell’anima». E, forse, i lettori (e gli autori) più appassionati (per la Bertoni Editore: per la saggistica, Maria Ragano Caracciolo e Caterina Condoluci, per la poesia, Bruno Mohorovich, Raffaele Sari Bozzolo, Giorgio Montanari, Mari Mantovani, Anna Maria Massari, Luigi Perrotta, Elisa Piana, e, per la prosa, Luca Bavassano, William Bavone e Roberta Busacca, Domenico Carpagnano, Anthony Caruana, Massimo Di Pietro, Francesco Farina, Floriana La Rocca, Amneris Marcucci, Nicole Losi, Viviana Picchiarelli, Paolo Rosetti, Catiuscia Rubeca, Marco Sessi e Mario Zamma) sono riusciti a leggere le emozioni scaturite da questa manifestazione, alla lettura consacrata. Ne hanno saputo leggere anche l’arcipelago dei segni. Ma, arricchiti da quest’esperienza, forse, sarebbero stati in grado anche di leggere una pagina bianca. Dotata di una chiara valenza semantica.

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