Limina Mundi - FInzioni di Poesia - Giorgio Montanari

“La poesia è anche incontro, una geometria di rette”: Finzioni di Poesia secondo Limina Mundi

Piet Mondrian, Composition with large red plane, yellow, black, grey and blue (1921)
Piet Mondrian, Composition with large red plane, yellow, black, grey and blue (1921)

 

La poesia è anche incontro, una geometria di rette a volte parallele, altre volte perpendicolari. Similmente al quadro di Mondrian un reticolato vivo e riccamente colorato. Nell’ambito della nuova rubrica Versi Trasversali, presentiamo la poesia di …

GIORGIO MONTANARI

 

Stagioni

 

Vivere grazie all’unione di due corpi.

Riconoscere il sorriso della madre.

La prima parola abbozzata da un bimbo.

Imparare tutto dal gioco e dall’esperienza.

La voce bianca che cresce adulta.

Confidarsi con il migliore amico.

Lo stress nel mondo del lavoro.

Scegliere la montatura degli occhiali.

Le rughe che condannano il volto di una modella.

Il primo capello bianco.

È più difficile addormentarsi.

Un anziano che non rammenta cosa ha mangiato.

I passi si fanno stanchi ed impegnativi.

Lo strazio dei parenti al funerale.

Lo sbiadire del ricordo in chi ancora vive.

 

*

 

Acqua

 

Galleggiare.

Solcare da soli

distese increspate

d’azzurro e di vento.

La mente ed il cuore

che, a pelo d’acqua,

discordi oscillano.

 

Soffocare.

Vacilla l’immenso

oceano dei sensi:

sprofondano, alcuni,

travolti da onde;

emergono, altri,

tenaci acrobati.

 

Annegare.

Il corpo impazzito

arranca, non smette:

la forza del mare

annulla ogni mossa.

Urlare, d’istinto,

poi il sorso finale.

*

Le Rose

 

Una rosa oggi muore

auspicando che domani

venga scelta da due mani

come simbolo d’Amore.

 

Lui la offre come pegno,

lei la accetta con speranza:

con quel gesto d’eleganza

si consacra un nuovo impegno.

 

All’inizio la promessa

sembra un facile gioco;

della rosa, dopo poco,

va sfiorendo la bellezza.

 

Qual menzogna più sincera

può chiarir la situazione?

quella fiamma di passione

oggi è spenta, ieri c’era.

 

La purezza di quel fiore

che seccando è ingiallita

spruzza sangue sulle dita

con le spine che ha sul cuore.

*

Albero Della Vita

 

Sono nato grazie al seme

che la terra ha fecondato

custodendone l’affetto:

 

ogni giorno, mentre vivo,

solidifico radici

di legami familiari.

 

Il vigore sta nel tronco

che, robusto a sufficienza,

mi fa crescere leale.

 

Elevandosi al cielo

braccia magre quanto rami

si aggrappano ai sogni.

 

La foresta di persone

con frenetici rituali

copre estese superfici.

 

Gli anelli del mio corpo

sono rughe circolari

consapevoli del tempo.

 

Foglie a terra, ingiallite,

resistendo alle stagioni,

ritrarranno la saggezza.

*

Lucid Dream

 

Inchiodato al letto

vedo il mio corpo che

emerge dal buio

e si fonde con una farfalla.

Un carro armato percorre la stanza:

non posso muovermi –

– ma voglio muovermi!

Non riesco a scappare –

– ma devo scappare!

 

La tenebra illumina le catene

e ricordo le mie gambe

che corrono.

 

La farfalla rinasce bruco,

l’oblio prevale sulla mente

in un sogno lucido.

*

Lo Scrigno Dei Ricordi

 

Come un lume nella notte

che allieta la mia stanza

sto pensando a quelle volte

in cui volavo con la mente.

Ora ho le ali stanche

perché non sono più bambino

ed il mondo degli adulti

segna adesso il mio destino.

 

Osservo, oggi e ieri,

la mia vita, il mio passato,

fra progetti

e pensieri.

La mia infanzia torna viva

dallo scrigno dei ricordi.

*

Fingendo La Poesia

 

Ti ho autorizzato

a sbirciare

fra gli scritti di una vita.

 

Mi rincuora l’idea

di offrirti un’emozione.

Mi inquieta

avere esposto

a sconosciuti

pagine salvate negli anni,

figlie di pensieri fragili,

frutto di istanti di ispirazione.

 

Non è facile dipingere

per chi, a fatica, distingue i colori.

È molto arduo cantare

per chi non riconosce le note.

 

Da bambino

mi è stato insegnato che

i libri non si buttano mai via.

Se anche tu

avessi ricevuto questa indicazione

ti avrei donato l’eternità.

 

Scrivere è una forma di sensibilità,

è un gioco serio, profondo:

mostrarsi oltre gli ingranaggi

in un imprevedibile equilibrio

dove l’innocenza segue l’esperienza.

 

Ecco perché,

conscio dei miei limiti,

sto fingendo la poesia.

 

18/02/2019 – Testi tratti da Finzioni di poesia, Bertoni Editore, aprile 2018

FINZIONI DI POESIA facebook Bertoni editore

(Giorgio ringrazia di cuore Deborah Mega.
Info sulla pubblicazione qui: http://www.giorgiomontanari.it/poesia/
Per gentile concessione; testo tratto da: https://liminamundi.wordpress.com/2019/02/18/versi-trasversali-13/ )

 

 

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