“Lo spettro di Caino” di Matteo Cilenti, recensione di Giorgio

Misterioso, irriverente, verace, ardente.

“Lo spettro di Caino” è il romanzo d’esordio di Matteo Cilenti (Scatole Parlanti editore, 2020)

Reggiano, classe 1978, l’autore propone un noir ambientato in una caserma di vigili del fuoco.

Una morte misteriosa, una foto sbiadita, un vecchio pompiere in pensione in vena di confidenze, un giovane collega che ascolta, la grande pianura, il fuoco, l’acqua che lo doma.

I vigili del fuoco sono uomini anche loro, e anche loro sono vittime delle brame, delle invidie, e di tutte le altre bassezze che albergano nell’animo umano. E ogni Abele in certe situazioni può diventare un Caino” si legge nel prologo.

Innamorato della scrittura di Bukowski e Carver, le pagine del romanzo sono intrise di uno stile fruibile, scorrevole come da tradizione americana. La differenza? Ritrovarsi con il panorama non del Mississippi ma del Po.

Prossima presentazione con l’autore: giovedì 24 settembre in piazzale Picelli, Parma (dettagli qui).

 

l’autore Matteo Cilenti che firma il suo romanzo d’esordio durante una presentazione. Alla sua destra, una bottiglia di birra.

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